Per rappresentare e far conoscere gli elementi principali che formano il sistema delle acque lombarde, il progetto è accompagnato da una campagna fotografica affidata a fotografi di fama internazionale e da una mostra di fotografia itinerante di alto livello culturale, artistico e divulgativo. La campagna riprende non solo i siti proposti (manufatti di bonifica e di irrigazione, fontanili e canali), ma anche quei fattori che concorrono a costituirli (la molteplicità di fiumi e di laghi che fanno della Lombardia una “regione d’acqua”, le marcite che ne derivano, le oasi naturalistiche ecc.) e gli edifici culturali e storico-architettonici a cui l’acqua ha dato vita: musei, abbazie, industrie, ville, castelli…
L’attuale campagna fotografica integra e approfondisce le precedenti campagne attuate con il progetto OsservaTeR – Osservatorio del Territorio Rurale, che attraverso un lavoro pluriennale ha rilevato gli elementi costitutivi della pianura lombarda. Le immagini prodotte da Osserva.Te.R. (oltre 1.600 ad opera di 11 fotografi) sono conservate nel SIRBeC – il Sistema Informativo dei Beni Culturali di Regione Lombardia, nell’Archivio fotografico URBIM Lombardia e presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Villa Ghirlanda. La campagna fotografica e la connessa mostra, rappresentando nei suoi molteplici usi ed aspetti una risorsa fondamentale per la produzione di cibo e anche per la costruzione e valorizzazione del territorio e del paesaggio, si inserisce nelle tematiche proprie di EXPO 2015 e nei suoi obiettivi di Nutrire il pianeta e di Sviluppo sostenibile.
La mostra comprende oltre 150 fotografie, molte di grande formato, ed è strutturata in modo da poter essere presentata in varie sedi, supportandola con pannelli e documenti esplicativi e accompagnandola con conferenze e visite guidate.
I temi oggetto di indagine fotografica sono organizzati in 7 sezioni:

Carlo Meazza
1 Una regione di laghi, di fiumi e di canali
I laghi più grandi d’Italia (Maggiore, Lugano, Como, Idro, Iseo, Garda) con la corona di piccoli bacini che costellano le Prealpi e l’alta pianura, i molti fiumi (Ticino, Adda, Brembo, Serio, Oglio, Chiese, Mincio… e naturalmente il Po che tutti li raccoglie) e la rete innumerevole di canali (oltre 40.000 km) fanno della Lombardia una delle regioni più ricche d’acqua in Europa. Così che viene definita anche come una “regione d’acqua”, e in effetti essa rappresenta uno dei tratti fondamentali su cui si è costruita e sviluppata la civiltà lombarda. Nel corso dei secoli l’uomo è riuscito a governarla e a servirsene per i propri bisogni, costruendo quell’equilibrio idraulico-territoriale che caratterizza oggi la pianura lombarda e che le consente di essere sicura, salubre, abitata e fertile.
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Gabriele Basilico
2 Le opere per la difesa del territorio e per l’irrigazione
Nel corso dei secoli, per rendere sicuro e coltivabile un territorio spesso siccitoso o sommerso dalle piogge, gli uomini hanno dovuto costruire una serie imponente e diffusa di opere e di impianti, che ora portano l’acqua per irrigarlo, ora la tolgono per salvaguardarlo. È stato così costruito, messo in sicurezza e reso fertile “quell’immenso deposito di fatiche” che è la pianura lombarda: oltre 1.200.000 ettari con 7.500.000 abitanti. Questa sezione presenta i manufatti più significativi proposti come siti UNESCO: 19 impianti di notevole pregio architettonico, con ornamenti e lesene in marmo e in ferro, ampi saloni affrescati, macchinari e tecnologie d’avanguardia.
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Vittore Fossati
3 Fontanili oasi e marcite
Lungo una fascia che corre appena sotto le Prealpi dal Piemonte al Veneto le acque, giunte a contatto con un terreno permeabile di sabbia e ghiaia, penetrano sotto la superficie per risalire poi quando incontrano uno strato impermeabile di argilla, formando, opportunamente captate dall’uomo, piccoli corsi d’acqua. L’acqua sgorga dal sottosuolo ad una temperatura variabile tra i 10°C e i 13°C in ogni stagione dell’anno e, scorrendo sul terreno con condizioni termiche costanti e sufficientemente elevate, impedisce in inverno il congelamento della cotica erbosa. Nasce così nell’XI secolo una tecnica di coltura prativa unica nel quadro europeo, la marcita, che permette di allevare un maggior numero di capi di bestiame. I fontanili, oggi in diminuzione ma pur sempre un migliaio, esercitano anche importanti funzioni ecologiche, perché rappresentano uno degli ultimi rifugi per molte specie vegetali e animali, ricreative e non di rado testimoniano dello stretto legame tra acqua e divino, così che sono numerose le presenze nei loro pressi di chiese e cappelle votive.
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Gianni Berengo Gardin
4 Navigli e
canali
La pianura lombarda è tutto un susseguirsi di rogge, navigli, canali (40.000 km, di cui quasi la metà gestiti dai Consorzi di bonifica e irrigazione), che la solcano e che hanno contribuito in modo determinante a formarne territorio, società e economia. Questo complesso sistema irriguo, che ha preso avvio poco dopo l’anno 1000 e che si è mantenuto grazie all’opera continua e costosa dei Consorzi, costituisce un unicum in Europa per caratteristiche, diffusione e plurifunzionalità. Il Progetto ha preso in esame alcuni tratti del Sistema dei Navigli Milanesi e dei Canali Muzza e Naviglio della Melotta, che presentano, dal punto di vista storico, ambientale e funzionale, particolare importanza.
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Mimmo Jodice
5 Segni e iconemi della civiltà dell’acqua
In un continuo e complesso interscambio, l’uomo ha fuso arte, società, economia costruendo lungo le vie d’acqua architetture che assumono la figura di archetipi di questa civiltà: dalle grandi abbazie che hanno bonificato ampie zone paludose, ai castelli e alle ville di delizia sorti per necessità difensive o per ricreazione; dagli opifici – mulini, ferriere, industrie tessili, centrali idroelettriche ecc. – che utilizzano l’acqua, alle cascine che se ne servono per aumentare produzione e reddito agricolo. La ricerca fotografica ha colto alcuni esempi che assurgono a veri e propri “iconemi” del paesaggio e della civiltà dell’acqua, scelti per la loro significatività e per la loro vicinanza ai siti proposti, in un collegamento che ne evidenzia le correlazioni ed interdipendenze.
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Francesco Radino
6 Musei e case dell’acqua
Molti degli elementi e degli strumenti che hanno concorso a regolare e a governare le acque sono raccolti in musei e sedi espositive, spesso ricavati in vecchi edifici idraulici appositamente ristrutturati dai Consorzi di bonifica e irrigazione o inseriti in eco-musei percorsi da rogge e canali e abitati da molte specie animali e vegetali. Meta di scuole, di associazioni, di cittadini e luoghi dove si organizzano mostre, convegni, visite guidate, essi raccontano la storia della bonifica e del territorio.
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Claudio Sabatino
7 I paesaggi della bonifica
Per rendere abitabili e produttive zone siccitose e salubri acquitrini spesso infestati dalla malaria, l’uomo ha abbassato dossi, colmato paludi, irregimentato fiumi, irrigato campi, dando origine, come si esprime il Cattaneo, ad una “patria artificiale” su cui si sono costruiti paesi, città, agricolture, industrie. È nato così il tipico paesaggio padano della bonifica, che Claudio Sabatino ha fotografato cogliendone gli aspetti fondativi e facendo emergere l’opera dell’uomo nella sua costruzione. Scorrono nelle sue immagini manufatti idraulici, canali, case, paesi, strade, argini e dritti filari di alberi in un insieme che giunge a comporre i modi dell’abitare, del vivere e del produrre dell’uomo della Bassa Lombarda.
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